Pensiero del giorno

•‎In un momento della vita, al momento giusto, bisogna poter credere all'impossibile Christa T. - di Christa Wolf

giovedì 10 febbraio 2011

Alice Senza Niente nell'Italia del Bunga Bunga


Quando ho intervistato per la prima volta Pietro de Viola, autore dell’e-book più scaricato online degli ultimi sei mesi, il suo Alice senza Niente era stato notato solo da qualche magazine online che aveva scritto di lui.

Il suo esordio sul web, studiato come solo un vero marketing manager saprebbe fare, è avvenuto a piccoli passi, entrando in punta di piedi attraverso social network e web magazine, alcuni dei quali rifiutavano persino la pubblicazione del suo link all’inizio. Durante la fine dell’estate, con un breve comunicato stampa, viene annunciata la pubblicazione di un nuovo romanzo online dal titolo Alice senza Niente, e io pensai inizialmente, si trattasse solamente della nuova campagna stampa di un libro in uscita edito da qualche nota casa editrice.

E invece no, non c’era nessuna casa editrice dietro questa campagna stampa, c’è solo un nome di persona, Pietro De Viola.Quando Pietro è diventato mio amico su Facebook, ho spulciato come è consuetudine il suo profilo, per saperne di più. Ho osservato i suoi interventi alle mie discussioni sul mio wall, e un bel giorno gli ho scritto, e gli ho chiesto un’intervista. Perché per dare un’intervista non devi mica essere già famoso, magari lo stai solo diventando, e io fiutavo un piccolo successo letterario.Incontro Pietro ai tavolini di un bar nel centro di Roma, e davanti ad un caffè comincia a parlarmi di sé e del perché ha scelto di pubblicare online il suo romanzo, senza passare da alcuna casa editrice. Pietro De Viola è un ragazzo di 30 anni, siciliano trapiantato nel centro Italia, laureato con 110 e lode, che come la maggior parte dei giovani laureati ha cominciato il suo calvario da giovane precario disoccupato subito dopo la sua bella laurea. Ha fatto parecchi lavoretti da precario per tirare avanti, ha fatto il cassiere, l’agente immobiliare, e continua a fare il sognatore, e questo gli ha reso un bella gratificazione a conti fatti. La nostra chiacchierata davanti a quel caffè, passa attraverso i racconti di un ragazzo con una buona formazione culturale e titoli accademici sottobraccio, che come al tempo fecero già i nostri genitori 50 anni fa, è costretto a lasciare la Sicilia e a emigrare alla ricerca di un lavoro. E qui comincia la storia di un’intera generazione, che vive sparsa per città e capitali europee, lavorando a singhiozzo, pagando affitti salatissimi quasi sempre in nero, che continua a procrastinare in un tempo indefinito le sue aspirazioni genitoriali, o semplicemente di coppia, perché non se le può permettere, che alla sera guarda i tg rischiando l’ulcera perché le uniche news che passano sui tg nazionali riguardano il premier e i suoi festini, e mai una riforma che li riguardi, che provveda al loro futuro, al futuro di un intero Paese, impantanato nelle beghe giudiziarie di chi lo governa e nelle cronache hard di villa Arcore. Alice senza Niente è la storia di una ragazza come ve ne sono tante, che passa le sue giornate a riempire form online per iscriversi ai data base di società che probabilmente non leggeranno mai il suo curriculum, neppure quando dovranno assumere personale, perché spesso il recruiting di una società, in Italia, non avviene aprendo la banca dati delle risorse umane, ma aprendo la banca dati del più raccomandato che è diverso. E così, che da un po’ di tempo, su riviste e magazine capita di leggere articoli che tracciano l’identikit del giovane disoccupato più a rischio di eliminazione da un colloquio, conquista il podio della classifica il classico laureato con 110, specializzato, poliglotta, esperienza all’estero, e buona capacità di adattamento. Quando Alice senza Niente viene pubblicato online il 28 ottobre, io avevo già scritto di Pietro, il suo e-book in meno di 20 ore registra più di 5000 download in 50 diversi Paesi nel mondo. Oggi siamo a oltre 24 mila copie scaricate, e Pietro fa la spola tra un’intervista e l’altra, è stato recensito su quasi tutti i più importanti quotidiani e magazine italiani, e continua a essere chiamato per rilasciare interviste. Sono arrivate anche alcune velate proposte di lavoro da parte di società di web marketing, ma l’altra sera mentre ci chiacchieravo mi ha detto che a breve riprenderà a lavorare per un paio di mesi con il sindacato con cui aveva già lavorato in passato, e che una vera proposta di lavoro, non l’ha ancora ricevuta. Praticamente è passato dallo stato di precario sconosciuto allo stato di precario famoso, ma nonostante la fama, i riconoscimenti, il merito attestato e il talento, fioccano le interviste e gli articoli a mezzo stampa, ma non c’è nessuno che avanzi una vera proposta di collaborazione. Ci toccherà aspettare la prossima campagna elettorale per ascoltare ancora una volta l’affannato proclama dei paladini del “fermiamo la fuga dei cervelli all’estero”.


di Manuela Caserta


Publicato su Fare Futuro Web Magazine il 10 febbraio 2011

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