Pensiero del giorno

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martedì 19 aprile 2011

E viene già nostalgia del Che...

Cinquant’anni dopo la mitica rivoluzione del Che, e 14 anni dopo l’ultimo congresso del partito comunista cubano, Cuba si prepara ad una svolta storica, il leader maximo Fidel, ufficialmente ha oramai ceduto il testimone al fratello Raul, che già a dicembre annunciando il congresso di aprile dichiarava “Il VI congresso del Partito sarà, non fosse che per le leggi della natura, l’ultimo per la maggior parte di noi che facciamo parte della ‘generazione storica’; ci resta poco tempo. Abbiamo il dovere di fronte al popolo di usare la nostra autorità morale per lasciare a chi ci sostituirà una strada già tracciata”. Una strada già tracciata appunto, nelle decisioni politiche di Raul, fratello minore.
Uscito dall’ombra di Fidel quando il leader maximo colpito da una grave malattia ha dovuto cominciare a rinunciare ai suoi impegni istituzionali. Il doppio anniversario è stato celebrato da Cuba con una parata storica sull’avenida che porta a Plaza de la Rivoluciòn. Sfilano veterani giovani, universitari con bandiere al vento e bambini con la maglietta del Che. Mezzo secolo dopo dalla storica vittoria nella Baia dei Porci, a Cuba spira il vento del cambiamento, le nuove generazioni distanti dal mito nostalgico della rivoluzione cercano il futuro. Il programma politico presentato da Raul Castro, nel suo discorso di apertura al congresso di partito, contiene più di trecento riforme economiche in parte già avviate. In molti tra gli oltre mille delegati che dovranno sanzionare la riforma annunciata da Raul, hanno già definito la nuova direzione del potere come “il socialismo al rum”.
Ma Raul seguendo la direzione dell’autoritarismo cinese, ha proposto una netta inversione di tendenza virando verso posizioni capitaliste. Nelle linee guida della politica economica, si incita all’apertura verso capitali esteri, “si dovrà rendere l’isola autosufficiente economicamente aumentando la produttività e diminuendo le spese per lo Stato”. Il programma di Raul sembra essere uscito da un incontro programmatico a Villa Certosa, si prevede la costruzione di campi da golf, di porti turistici, condomini di lusso, e resort a 5 stelle. Eliminazione della razione alimentare mensile, la cosiddetta “libreta” che aiutava i cubani a sbarcare il lunario, tagli a sanità ed istruzione che sono sempre stati i cavalli di battaglia della propaganda Castrista, e costituiscono due punti di eccellenza del sistema cubano. Il settore produttivo cubano è in perdita, il settore zuccheriero è quasi al fallimento tanto da costringere l’isola ad importare, e orami anche cuba punta allo sviluppo petrolifero, dato che alcune compagnie al largo dell’isola stanno già svolgendo ricerche in tal senso. Sul fronte dissidenti, una settimana prima dell’inizio del congresso, Cuba ha lasciato arrivare in Spagna gli ultimi 37 prigionieri politici, chiudendo quel lungo processo di scarcerazione che Madrid aveva concordato con l’Avana, in tutto sono 115 i prigionieri liberati. Anche gli USA hanno inviato l’ex presidente Jimmy Carter che si è incontrato con vari oppositori del governo cubano, e si è proposto come mediatore per lo scambio di 6 agenti cubani detenuti in Usa e il contrattista Alan Gross condannato per aver trasmesso tecnologie informatiche alla comunità ebraica cubana. Ma le posizioni tra Cuba e Usa non sono ancora così serene.
Il vento del capitalismo cinese è arrivato anche a Cuba, internet, apertura alle esportazioni, turismo di massa sono i punti da cui ripartire. E viene già nostalgia della Cuba di Hemingway, dei sigari fatti a mano e del rum sorseggiato davanti a qualcuno che ti racconta una bella storia, la vittoria del Che nella Baia dei Porci.

Manuela Caserta

Pubblicato su Il Futurista on line il 18.04.2007

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