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Nove anni dopo il celebre Le Correzioni, diventato quasi istantaneamente un classico della letteratura, nel suo ultimo libro Franzen affronta ancora una volta le contraddizioni all’interno di una coppia borghese, colta, progressista, che vive nella provincia americana del Minnesota, con lo sguardo spietato di un osservatore esterno alla lente d’ingrandimento. Freedom affronta il tema della libertà attraverso i sacrifici che per essa si compiono, il tema dell’amore sacrificato sull’altare di quello stesso dogmatismo di cui è impregnata la fede religiosa. L’analisi dettagliata dei legami familiari, sempre al centro dei suoi romanzi, con le loro nevrosi e le loro idiosincrasie fanno pensare che ci sia qualcosa di personale in quel che scrive, e lui stesso ammette che “una biografia superficiale è sempre una biografia poco interessante”. I personaggi dei suoi libri traggono un po’ ispirazione dalla sua vita, e per quale scrittore non è così, la malattia degenerativa della figura di Alfred uno dei protagonisti de Le Correzioni, è la stessa di cui soffriva suo padre, la separazione, la perdita dei soldi, sono tutti strumenti narrativi autobiografici, che poi diventano tasselli di una storia a parte, ed è così che nasce il suo capolavoro. Franzen cela l’emozione quando parla dell’amico scrittore David Foster Wallace morto suicida qualche anno fa, a causa della forte depressione di cui soffriva, e subito dopo aver risposto ad una domanda del pubblico sull’argomento, ringrazia il pubblico di non aver applaudito unanimamente alla sua pausa emotiva. Come se volesse dire, insomma ragazzi anche una presentazione così formale non è un buon motivo per non dire fino in fondo ciò che si pensa. “Io non stavo cercando di scrivere un libro politico” dice Franzen durante l’intervista, ma le parole di Walter uno dei personaggi del suo ultimo libro sembrano proprio una denuncia politica quando dice “La gente è venuta in questo Paese o per il denaro o per la libertà. Se non hai denaro, ti aggrappi ancora più furiosamente alle tue libertà. Anche se il fumo ti uccide, anche se non hai i mezzi per mantenere i tuoi figli, anche se i tuoi figli vengono ammazzati da maniaci armati di fucile. Puoi essere povero, ma l’unica cosa che nessuno ti può togliere è la libertà di rovinarti la vita nel modo che preferisci”.
Pubblicato su Il Futurista il 22.03.2011
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