Pensiero del giorno

•‎In un momento della vita, al momento giusto, bisogna poter credere all'impossibile Christa T. - di Christa Wolf

sabato 16 aprile 2011

Pasolini il Corsaro


Ecco, se c’è un libro che ha segnato un punto di svolta nella mia formazione, questo è Scritti Corsari di Pierpaolo Pasolini. E ieri sera, mentre ascoltavo un interessante dibattito sulla libertà di stampa, mi è tornato in mente. Tra tutti i nomi illustri del giornalismo italiano, qualcuno si è dimenticato di citare lui, uno che quando scriveva non guardava né a destra né a sinistra, uno che guardava le persone, il popolo, la società, era un osservatore attento. E guardava lontano, perché era un visionario. Parlare di giornalismo di destra o di sinistra è parlar d’altro ma non di giornalismo, perché se mi affaccio solo su una piazza non vedrò il mondo, se mi affaccio sul mondo vedrò anche le piazze più piccole, è questione di punti di vista si sa. Ogni cultura ha i suoi miti, Montanelli, Longanesi, Ennio Flaiano, erano uomini con il vizio della penna e del pensiero, se sono diventati un mito è stato per il loro coraggio di rinunciare all’omologazione, e forse non si è trattato nemmeno di coraggio, ma di vero narcisismo e passione. Passione, orgoglio, dignità. Ancora oggi c’è chi quasi si stupisce se uno di destra legge Il Fatto Quotidiano, o se uno di sinistra legge Il Tempo, perché, perché mai! Ci sono giornalisti bravi attenti ed imparziali anche in contesti che fino a ieri giudicavamo schierati. E per fortuna dico io! Entrambi gli schieramenti politici in qualunque contesto professionale, hanno sempre mirato a creare l’esercito dei tesserati, ammazzando meritocrazia e competenza molto spesso. La competenza si dava per presupposta, ma quando mai!Si è creato un sistema di filtri intorno alle cose, che per comunicare ti servono i codici. E i giovani fanno sempre più fatica a mischiarsi in mimiche illogiche, prima di cercare un lavoro cercano un protettore, e se mamma e papà conoscono qualcuno partono avvantaggiati. E’ questa la corruzione, è questa la prostituzione intellettuale tanto a destra quanto a sinistra. Quando Piero Ottone direttore del Corriere della Sera assunse Pasolini come collaboratore, la cosa spiazzò e sorprese. Il Corriere della Sera, all’epoca, rappresentava il quotidiano borghese per eccellenza e molte volte Pasolini inveì nei suoi scritti contro il quotidiano milanese. Eppure Ottone spiazzò tutti e disse “Sì, era giusto lo facessi. Quando si dirige un giornale bisogna rispettare tutte le opinioni, anche quelle insultanti nei nostri confronti.”.

Tutto il resto è omologazione culturale.


Dal Blog Un Colpo Sinistro

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