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giovedì 7 luglio 2011

Edoardo Nesi: Storia della mia gente e storia di un destino mancato

Edoardo Nesi, scrittore, sceneggiatore, romanziere pratese, con la sua Storia della mia gente, è il favorito nella cinquina del prossimo, imminente, premio Strega. Mancano poche ore al verdetto, e l’ansia si consuma lentamente in una giornata afosa come questa a Roma. Nesi è il traduttore di molti celebri autori, come Chatwin, Stephen King, e anche della superba opera narrativa di David Foster Wallace, Infinite Gest.

Toscano, dallo stile elegante che scava dentro le storie partendo da una verità. È nato così anche il libro, che ha scritto insieme ad un’altra toscana verace come lui, Gianna Nannini. Quando Edoardo Nesi, nel suo libro Per sempre, citò la frase di una stupenda romanza della mitica rockettara senese, "Sei nell’anima e lì ti lascio per sempre", scoccò la scintilla di una brillante collaborazione fra i due. L’idea venne all’editor Elisabetta Sgarbi, e forse nell’epilogo di quel libro scritto a quattro mani (Gianna Nannini. Stati d’Anima edito Bompiani), c’era già nascosto il germe di Storia della mia gente.

In fondo tra una rockettara e uno scrittore di romanzi, in comune ci può essere più di quel che si pensa. Anche Nesi ad esempio, è sfuggito ad un destino quasi preconfezionato, proprio come Gianna. La sua famiglia, faceva parte di quella fiorente imprenditoria pratese che Nesi racconta nel suo ultimo libro, dal sapore quasi epico, con nostalgia. Ma il suo ultimo libro, è solo marginalmente autobiografico, in verità, dentro c’è la storia di un’intera generazione, o forse, sarebbe meglio dire, di un’intera classe imprenditoriale, quella dei produttori tessili, che costituivano una fiorente realtà italiana fino a poco tempo fa. C’è rabbia, in questo racconto, c’è la rabbia verso la dura legge della globalizzazione, quella che ha piegato e legato la piccola economia italiana, ai grandi numeri della produzione oltre confine. «Io lo so che la globalizzazione non si poteva interrompere e non si poteva fermare. Però sicuramente si poteva trattare» sostiene Nesi, che aggiunge «È come se un giorno l’aviazione di qualche paese a noi nemico, avesse deciso di bombardare chirurgicamente solo le nostre piccole imprese, questo è successo».

Storia della mia gente, è in fondo una spietata analisi economica, raccontata quasi in “versi”, è la storia della fatica della sua gente, che si è vista superare a sinistra dall’economia quasi a costo zero della Cina. Dentro c’è la storia di ogni piccolo imprenditore pratese. Quando le parole te le porti scritte addosso, come Nesi che si è tatuato sul braccio il nome di suo padre, si può sfuggire al destino di un lavoro che viene dalla tradizione familiare, e trasformare in parole e pagine bellissime, quello stesso lavoro. E se a volte, fosse il destino a raccontare te e non viceversa?

Manuela Caserta

Pubblicato su Il futurista online giovedì 07 luglio 2011

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